Il ritorno dura sempre meno dell’andata, un po’ perché la curiosità del viaggio si sta lentamente esaurendo, un po’ perché ormai il paesaggio che ammiravamo andando, bene o male l’abbiamo imparato e rivederlo al contrario non fa più un certo effetto.
Questa regola vale per qualsiasi tipo di avventura, al di fuori di quella sportiva. Abbiamo visto campionati vinti nel girone di andata e dilapidati in quello di ritorno e viceversa, salvezze impossibili a novembre e scontate e maggio, insomma tutto il contrario di tutto.
È il 5 gennaio, sono circa le 20:30 e si è appena conclusa una tiratissima Urania Milano – Sella Cento, vinta dai lombardi dopo un tempo supplementare. Quella sconfitta sanciva un dato sanguinoso, forse storico: la Benedetto XIV chiude il girone d’andata senza alcuna vittoria in trasferta. Nel corridoio che separa la sala stampa e lo spogliatoio ospite, gli sguardi degli addetti ai lavori biancorossi sanno di rabbia, frustrazione, nervosismo, ma non di tristezza, delusione, disperazione. Renato Nicolai interviene subito dopo la conferenza di Emanuele Di Paolantonio per ringraziare i tifosi accorsi anche quel giorno in tantissimi e assicurare che i ragazzi stanno facendo di tutto in palestra e la Sella se la giocherà fino alla fine per salvarsi. È un periodo complicato, la squadra fatica addirittura ad allenarsi in un numero che consenta di mantenere alta la competitività, ma le parole dello staff e della dirigenza sono chiare: il gruppo c’è e non mollerà un
centimetro.
E qualcosa cambia, in effetti, cambia sin da subito, nel girone di ritorno. L’arrivo di Graziani allunga la panchina, poi il rientro degli infortunati. La crescita della Sella parte dalla vittoria di Piacenza che scaccia definitivamente i, se pur poco credibili, fantasmi della retrocessione diretta e conferisce ai ragazzi la consapevolezza di cui avevano bisogno. Da quel mercoledì freddo e nebbioso, arrivano tre vittorie consecutive, di cui due in trasferta, lontano dalle mura amiche la Sella ha cambiato faccia.
Il ritorno è anche il momento in cui sfruttare tutte le lezioni apprese nel viaggio d’andata, quale bar evitare, quale strada percorrere e la Sella impara a far di necessità virtù, ad incassare, a rimanere incollati alla partita, nonostante le spallate, gli infortuni e tutto il resto. Il ritorno. L’unica certezza di questo viaggio è la meta finale è casa, sarà per questo che ogni domenica, ogni mercoledì la Baltur Arena sembra sempre più gremita? Forse la Benedetto XIV è diventata, è, e sarà la casa di tantissimi appassionati, ora serve un ultimo sforzo, tutti insieme, che la Serie A2 é l’habitat naturale della Sella Cento, solo allora il viaggio sarà terminato e il ritorno avrà il sapore di un’andata.
di Matteo De Rosa